È di forte impatto visivo presentandosi, con i suoi ricchi decori barocchi, quasi come un arco trionfale. Il progetto dello Zimbalo era appunto quello di offrire a chi entrasse nella Piazza una visione maestosa, trasformando il prospetto secondario nella veduta principale. Essa presenta due ordini sormontati dal fastigio su cui svetta lo stemma del vescovo Pappacoda con il caratteristico leone rampante in atto di mangiarsi la coda.
L’ordine inferiore è scandito verticalmente in cinque zone di ampiezza decrescente mediante due colonne e quattro paraste scanalate, tutte coronate da capitello corinzio e arricchite da angeli o teste d’angelo nella parte mediana. Le due colonne a tutto tondo evidenziano la zona centrale raccordata in altezza al coronamento in cui si staglia lo sfarzoso portale aggettante sostenuto dall’architrave con putti che reggono festoni e sormontato dal timpano a lunetta con un opulento festone pendulo fatto di melograni, melacotogne e carciofi, su cui giocano tre angeli. Tra le colonne e le paraste interne si aprono due sontuose nicchie con le statue di S. Fortunato vescovo e martire (a sinistra) e di S. Giusto martire (a destra), compatroni della città, al di sopra delle quali, dentro elaborate cornici di pietra, si intravedono le epigrafi dedicatorie. Infine, tra le due paraste, per riempire lo spazio vuoto della parete, figurano ricchi ricami.
Nell’ordine superiore, connesso all’inferiore mediante una balaustra riccamente decorata, domina la statua di S. Oronzo benedicente assistito da due angeli, inserita in un arco a giorno arricchito da cornice in pietra ed affiancato da grappoli penduli e da paraste scanalate che prolungano le colonne sottostanti. Ai lati, si ergono le statue di S. Veneranda vergine e martire (a sinistra) e di S. Irene vergine e martire (a destra), patrona della città fino al 1656, posate su volute di raccordo e gli stemmi del Capitolo (a sinistra) e della Città (a destra).
Poiché il prospetto non copre per intero la lunghezza della navata laterale, anche qui viene utilizzata la stessa soluzione della facciata principale, trattando i lati con paraste lisce che formano scomparti rettangolari arricchiti sugli angoli da punte di lancia.